lunedì 22 marzo 2010

Bracciano: On.Meloni: "Io non voglio un presidente della regione che crede sia una vittoria regalare ai giovani la libertà di drogarsi"


Domenica, 21 marzo 2010.
Il Ministro per le Politiche Giovanili Giorgia meloni, ha descritto presso il ristorante Al Luccio d’Oro la differenza ideologica tra le due candidate alla Regione Lazio.


Accolta da un lunghissimo applauso, il Ministro per le Politiche Giovanili Giorgia Meloni ha fatto il suo ingresso la sera del 16 marzo, insieme al consigliere regionale Francesco Lollobrigida, al ristorante Luccio d’Oro. Dopo aver incontrato i simpatizzanti del Popolo della Libertà a Villa Clodia di Manziana e prima di proseguire il dibattito politico a Ladispoli, si è intrattenuta un paio di ore con quattrocento commensali braccianesi per parlare della sfida politica intrapresa dal Governo e delle differenze abissali che caratterizzano le linee di pensiero delle due candidate alla Regione Lazio, Emma Bonino eRenata Polverini.

“Oggi abbiamo la possibilità di confrontarci con la sfida più bella della politica, trasformare le idee in mattoni, qualcosa da regalare alle generazioni future - ha esordito il ministro Meloni – per ricostruire i valori di riferimento che fanno parte del nostro Dna e che da sempre abbiamo difeso nelle piazze, nelle strade e nelle scuole”. L’onorevole Meloni ha parlato di legalità, sicurezza, tradizione, identità, solidarietà, concretezza e anche di meritocrazia, quale punto di partenza per dare a tutti, a prescindere dalla condizione sociale, economica, geografica, di età e di sesso, la possibilità di far parte di una società egualitaria dal punto di partenza, “perché l’Italia è una nazione ancora bloccata dalle rendite da posizione, dai mezzi consolidati”.

Portando l’esempio della riforma delle università ha sottolineato che “siamo stati tanto contestati da qualche oligarchia di potere solo perché abbiamo detto che volevamo dare la possibilità di lavorare a qualche giovane ricercatore che se lo merita, invece che ai soliti raccomandati baroni”. “Sul valore della legalità – ha ribadito - possono dire quello che vogliono, ma a casa mia contano i fatti, e i fatti dicono che questo è il governo che nella storia della Repubblica ha ottenuto i più grandi risultati nella lotta alla criminalità organizzata, noi abbiamo sequestrato alla mafia 27 miliardi di euro, abbiamo arrestato oltre la metà dei trenta ricercati d’eccellenza in tema di criminalità organizzata, stiamo mettendo in ginocchio la mafia e ne dobbiamo andare fieri, io mi sono iscritta al Fronte della Gioventù in seguito all’attentato del giudice Borsellino e della sua scorta, oggi sono orgogliosa di vedere questi sorci mafiosi letteralmente tirati fuori dalle loro buche e trascinati in galera”.

In tema di sicurezza e solidarietà, il Ministro ha specificato che “nessuno mi convincerà mai che solidarietà significa fare entrare tutti gli immigrati che lo chiedono e poi, nella migliore delle ipotesi, tenerli ai semafori per pulire i vetri delle nostre macchine, la solidarietà è un’altra cosa, è dare alle persone una vita dignitosa. Solidarietà è chiedere il rispetto delle nostre tradizioni e della nostra identità – e anche su questo punto ha voluto essere chiara - perché non ne posso più di questi presunti filosofi europei che stanno a sindacare sui diritti o meno dell’Italia, per esempio, di appendere un crocifisso nelle aule delle nostre scuole, è un dato di fatto che in quel simbolo sono raccolti i valori che hanno fondato la nostra civiltà e se questo offende qualcuno io devo consigliargli di prendere in considerazione l’idea di vivere da un’altra parte del mondo”.

Sul principio della concretezza – ha continuato l’onorevole Meloni - sono rimasta basita quando l’altro ieri ho ascoltato in televisione un esponente del Partito Democratico che accusava il Governo di avere consegnato in Abruzzo le case tutte uguali, con presine e canovacci dello stesso colore, ma vi rendete conto il delirio di certi politici che si permettono di dire cose del genere quando di fronte ad altri disastri per decenni la gente è vissuta in container, non sono stati in grado di dare una risposta, poi si lamentano perché le presine sono tutte uguali. Sono anche francamente basita da un Pierluigi Bersaniche oggi chiede le dimissioni di Guido Bertolaso e ieri non aveva gli attributi per chiedere le dimissioni di Antonio Bassolino”.

Giorgia Meloni ha concluso l’intervento con il confronto di pensiero tra le due candidate. “Renata Polverini è la prima donna alla guida di un sindacato, una donna che riesce a confrontarsi sui tavoli della concertazione, che ha a che fare con i problemi reali, puri della gente, dall’altra parte abbiamo Emma Bonino, una persona che da sempre sta in politica ed è portatrice di una cultura che è l’esatto opposto di quella in cui crediamo noi. Io non voglio un presidente della Regione Lazio che immagini sia una grande vittoria regalare ai giovani la libertà di drogarsi, io voglio un presidente della Regione Lazio capace di dire che la vera conquista per i giovani è quella di liberarsi dalla droga, voglio un presidente della Regione Lazio che predisponga i mezzi per aiutare una donna a mettere al mondo un bambino, non che le dia una mano per abortirlo. Ed è anche per questo che dobbiamo decidere da che parte stare”

Iris Novello

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