martedì 12 ottobre 2010

FIRMA L'APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LIU XIAOBO E DI SUA MOGLIE LIU XIA


"E' on line il blog http://liberiamoliu.wordpress.com/ dove poter firmare un appello per chiedere la liberazione del premio nobel per la pace Liu Xiaobo incarcerato perchè difensore della libertà in Cina e di sua moglie “colpevole” solo di aver sposato un uomo libero”. Lo dichiara in una nota il presidente della Giovane Italia di Roma, Cesare Giardina e la Laogai Foundation onlus. “La petizione non sarà solo on line, ma organizzeremo raccolte firme in tutte le piazze della città per portare un grande messaggio di speranza ai tanti cinesi che ancora oggi sognano la libertà, per far sentire la nostra vicinanza ai coniugi Liu e per mostrare ancora una volta al mondo che il popolo Italiano quando ci sono in gioco i diritti umani e la libertà non è secondo a nessuno”. “Ci auspichiamo- ha aggiunto Giardina – una grande adesione anche da parte delle istituzioni locali e nazionali. Il grande cuore Italia deve battere più forte in questi giorni”.

PENA DI MORTE: ABOLIZIONE SUBITO!

Iniziati i lavori di riqualificazione a Piazza Vittorio



martedì 21 settembre 2010

Assemblea pubblica sul Parco di Via Statilia

Sarkozy ha ragione.

Esquilino, proteste contro apertura moschea


da Mollicone.it

A distanza di due anni ancora un tentativo di apertura di una moschea in largo San Vito, all’Esquilino, all’interno di un ex discoteca. Ancora una volta il rione Esquilino si trova al centro dell’attenzione pubblica. Da giorni i residenti denunciano lavori di ristrutturazione dei locali, e le preoccupazioni dei comitati di quartiere sull’ipotesi dell’apertura di una moschea sono assolutamente condivisibili. Già due anni fà si era verificato un tentativo analogo, poi sventato grazie all’intervento del sottoscritto e del consigliere municipale Tozzi. Personalmente voglio rassicurare i comitati di quartiere del rione e il commissario alla Sicurezza del Municipio Roma Centro Storico, Caratelli, a cui sono giunte le segnalazioni, che l’apertura di una nuova associazione culturale di natura islamica a largo San Vito é all’attenzione dell’Amministrazione da diversi mesi, e che siamo intervenuti in tal senso sulla Questura e sul Ministero dell’Interno per assicurarci che non possa essere aperto nessun luogo di culto, né centro di preghiera musulmano perché la destinazione d’uso del locale non lo prevede. Come membro della commissione Sicurezza del Comune di Roma, posso affermare che stiamo verificando anche l’oggetto sociale dell’associazione e l’attività prevista nel locale, e in merito informeremo quanto prima i residenti.

mercoledì 11 agosto 2010

Presentato il Piano Straordinario di manutenzione stradale

da mollicone.it

Il sindaco Gianni Alemanno e l’assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Ghera, hanno presentato il Piano Straordinario di manutenzione stradale, per ristrutturare la pavimentazione dissestata delle arterie stradali. I lavori sono stati concentrati nel periodo estivo e si prevede che termineranno per la fine di settembre, in questo modo verranno limitati i disagi alla cittadinanza e al traffico. Da via Merulana a viale Regina Margherita, da via di Tor Bella Monaca a via Prenestina, dal Lungomare Toscanelli alla Camilluccia, sono soltanto alcune delle 186 strade interessate, di cui ben 50 di grande viabilità. Cinquanta milioni di euro sono stati distribuiti su 40 ordinanze da 1 milione e 250mila euro ciascuna e ripartiti a gruppi di due municipi ciascuno, in modo da poter disporre al meglio delle risorse umane e dei mezzi d’opera. Per accelerare i tempi e svolgere i lavori nel periodo estivo, l’Amministrazione comunale ha proceduto all’affidamento a procedura negoziata e per dare alle gare la massima trasparenza sono state invitate tutte le imprese in possesso dei requisiti richiesti, che hanno manifestato interesse a partecipare. Il Piano Straordinario di manutenzione stradale prevede anche una serie di interventi per l’importo di circa 18 milioni di euro, che partiranno in autunno, con zone interessate quali via del Corso, via Petroselli e strade limitrofe, via Nomentana. Riguarderanno inoltre tutto il territorio comunale interventi di estensione, potenziamento e ripristino reti fognarie meteoriche oltre al pronto intervento e manutenzione ordinaria delle sedi tranviarie. Questo Piano Straordinario conferma l’impegno concreto del Campidoglio sul tema della manutenzione stradale e mira a proseguire il programma già avviato di ristrutturazione della rete viaria necessario alla sicurezza dei cittadini. Dando inoltre corso al nuovo modello di gestione della grande viabilità, si pone definitivamente fine al maxi appalto Romeo cominciato con la contestazione dei lavori mal eseguiti di via Nazionale, ad oggi riqualificata grazie alla volontà e alla determinazione della Giunta Alemanno e dell’assessore Ghera, che hanno obbligato le ditte ex Romeo a rifare i lavori a costo zero per l’Amministrazione comunale.

Le aiuole del centro "adottate" da privati e associazioni


da il messaggero.it

In cambio sponsorizzeranno il proprio nome sui cartelli
Il Comune risparmia 800mila euro


ROMA (3 agosto) - Saranno privati e associazioni a decidere quali fiori piantare nelle aiuole e nei giardini della Capitale, a rimuovere i cartelloni abusivi e a tenere pulite le aree gioco e quelle per i cani. In cambio potranno sponsorizzare il proprio nome grazie a cartelli regolamentari da apporre nel lotto che devono gestire. L'iniziativa è frutto di una delibera di Giunta approvata il 21 luglio che indice bandi pubblici per la cura di parte del verde cittadino. La sperimentazione partirà a settembre dal centro storico e si estenderà poi in tutta la città per un totale di 394.275 metri quadrati.

Nel centro sono state individuate 40 aree che verranno adottate da sei diversi soggetti, aziende o associazioni che dovranno occuparsene. Piazza di Spagna, Passeggiata di Ripetta, Porta Pinciana, Teatro dell'Opera e Piazza Gioacchino Belli sono alcune delle zone che verranno valorizzate grazie all'apporto della società civile perché, ha spiegato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, «l'amministrazione da sola non può assicurare decoro e bellezza in tutta la città ma è necessario coinvolgere chiunque ha i requisiti per poter contribuire. In questo modo si mette in moto un meccanismo di partecipazione virtuoso, il principio di sussidiarietà, perchè la democrazia è fatta anche di questo tipo di condivisione».

Le “adozioni” hanno durata annuale e non potranno riguardare Ville storiche o giardini di pregio.L'assessore comunale all'ambiente Fabio De Lillo ha sottolineato che «le targhe che sponsorizzano chi adotta il lotto dovranno avere caratteristiche e soprattutto grandezze ben stabilite, avranno uno sfondo giallo, il logo del comune di Roma e la scritta “questa area verde è curata da ... “ seguito dal nome del soggetto affidatario». L'iniziativa comporterà per il comune di Roma un risparmio annuo di 800 mila euro quando verranno date in adozione tutte le aree individuate nei primi cinque Municipi mentre quando questo tipo di iniziativa verrà estesa a tutta la città il risparmio annuo sarà di 3 milioni di euro«.

Omniroma - MUNICIPIO I, DOPO SEI ANNI RIAPRE VIA PAOLINA

(OMNIROMA) Roma, 05 ago - Taglio del nastro per via Paolina.
Torna a vivere la piccola strada del I Municipio che parte
all' altezza del transetto della basilica di Santa Maria Maggiore
e prosegue per via Sforza arrivando direttamente a via Cavour.
Questa mattina il presidente della commissione cultura del
Campidoglio, Federico Mollicone e il vicepresidente commissione
lavori pubblici e capogruppo Pdl in I municipio, Stefano Tozzi
hanno tagliato il nastro tra gli applausi di alcuni cittadini
dopo 6 anni di chiusura della strada. Sei anni in cui la via è
stata interessata da lavori eseguiti all' interno della caserma
della Guardia di Finanza che hanno necessitato di posizionare
una gru permanente che ha occupato per tutto questo periodo il
percorso stradale di via Paolina.
"Finito il cantiere abbiamo creato una collaborazione fra il
ministero delle infrastrutture e il municipio - ha detto Tozzi -
noi abbiamo fornito il progetto e il ministero ha realizzato i
lavori". I lavori effettuati per 150mila euro sono stati:
allargamento dei marciapiedi, riqualificazione dei sottoservizi
e nuova pavimentazione stradale con i sampietrini tutto a costa
a zero per il municipio. "La riapertura di via Paolina significa
soprattutto aver riqualificato una strada piccola ma importante
per tutto il rione", ha concluso Mollicone.

Riqualificazione Esquilino, ecco il piano del Comune

da mollicone.it


Dieci milioni per il recupero di piazza Vittorio e piazza Dante e un delegato del sindaco pronto a raccogliere segnalazioni dei cittadini e riportarle in Campidoglio. Queste le misure presentate martedì presso la Casa dell’Architettura di piazza Manfredo Fanti, dal sindaco Alemanno nel corso di un incontro con i cittadini del quartiere Esquilino, in cui erano presenti oltre il sottoscritto come presidente della commissione Cultura e membro della commissione Sicurezza, anche i colleghi Dino Gasperini delegato del sindaco al Centro Storico, Giorgio Ciardi delegato alla Sicurezza e il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Come sottolineato dal sindaco, la riqualificazione non é più derogabile, tanto che a settembre si inizieranno a definire i progetti, così da poter iniziare a lavorare all’inizio del prossimo anno con un intervento strutturale. Il sindaco ha inoltre spiegato che il Comune si sta muovendo su tre direttrici, la legalità, la riqualificazione strutturale del quartiere e un lavoro quotidiano per il decoro per combattere alcuni fenomeni come il bivacco, l’ubriachezza molesta e il ricovero coatto dei senzatetto in strutture appropriate, motivo per cui il sindaco ha proposto un decreto legge d’intesa con il ministro degli Interni Maroni, che possa prevedere queste problematiche. Lo voglio dire con pacatezza, ma ritengo che i lavori di riqualificazione di piazza Vittorio siano stati fatti male e da lì é ripartito il nuovo degrado. Noi proseguiremo il lavoro perché siamo convinti che non si può riqualificare il centro storico senza riqualificare l’Esquilino che é il biglietto da visita di Roma per il mondo.

sabato 24 luglio 2010

Così rinascerà l'Esquilino

Oppio Maquillage

da degradoesquilino.com

Piccolo maquillage nei giardini di Colle Oppio. Chi tra i nostri lettori fosse andato a cercare conforto e freschezza attorno al mitologico chiosco di Nunzia (Un Chinotto Neri per favore!) avrà notato un piccolo cantiere che sta badando a riassettare le aiuole ed a mettere in moto l’impianto di irrigazione.
I consiglieri (comunale e municipale) Federico Mollicone e Stefano Tozzi, due a cui per questioni di partito la zona sta particolarmente a cuore, pare abbiamo smosso ciò che c’era da smuovere per far arrivare un po’ di soldini su questo malandato (ma potenzialmente bellissimo, forse tra i più belli al mondo) parco in cui, tuttavia, un restyling da poche decine di migliaia di euro risulta poco più che una goccia nel mare. Le nostre ville vanno completamente ripensate, alcuni servizi vanno dati in mano a privati che ne devono poter guadagnare e in cambio devono garantire la perfetta manutenzione delle aree verdi. E non può certo farlo Nunzia.

Ristoranti, bar, affitto biciclette e molto altro. Tutto si può fare se fatto con qualità, con ottima architettura e con bandi seri. E tutti ne possono guadagnare. Viceversa -visto che il Comune non ha ne i soldi ne la capacità di farlo- i nostri giardini (salvo qualche intervento spot come questo) continueranno a rimanere semi abbandonati.

Eroe Nazionale



da Settembre sarà possibile firmare la petizione
il Lun - Merc - Ven dalle ore 18:00 in Via delle Terme di Traiano 15/a


giovedì 10 giugno 2010

Se Colle Oppio si mette in riga

da degradoesquilino.com

Il lavoro va inserito nel carniere dell’attivo consigliere Stefano Tozzi, lo diciamo ad onor del vero perché lo stesso Tozzi ce ne parlò tempo addietro come potenziale obbiettivo ed oggi abbiamo notato il lavoro bello e che fatto. Di che si tratta? Bhe, non di poco, vista la situazione del Municipio e del Comune. Si tratta della realizzazione di una 30ina di posti auto (strisce blu!) al centro del piazzale prospicente l’entrata lato Terme di Traiano del Parco del Colle Oppio.
Per carità, a Roma ormai ci si accontenta di poco, ma nel caos totale e nella completa follia dell’arredo urbano peggiore d’occidente, alcune linee blu e bianche possono risultare ristoratrici per gli occhi del povero cittadino. Specie quando queste linee compaiono in una piazza in cui la sosta era completamente (completamente!) inventata, anarchica, caotica e abusiva (guardate un po’ voi che robbbbba!!!). Oggi chi non è residente, semplicemente paga! Paga oppure parcheggia da furbetto ai lati, ai margini, sulle strisce bianche. E qui sarà necessario, Tozzi tenga il punto sulla cosa, un intervento questa volta non solo in termini di vernice, ma in termini di cigli e marciapiedi. I percorsi pedonali possono essere allargati di molto (a parità di posti auto naturalmente), si possono ricavare ampi spazi per la pedonalità e soprattutto si può togliere il respiro al nugulo dei simpaticoni che continua a considerare una ignominia comportarsi in maniera civile.

ll tutto con una consapevolezza infondo al cuore: in qualsiasi altra città civile una piazza del genere sarebbe completamente, rigorosamente e tassativamente pedonalizzata. Con le auto stoccate in sotterranea, archeologia o non archeologia! Da noi abbiamo il vizio che per tutelare reperti che non vedremo mai, deliberatamente decidiamo che la nostra generazione deve starsene nello schifo, in mezzo alle lamiere. La storia riderà di noi.


venerdì 28 maggio 2010

mercoledì 26 maggio 2010

Via Paolina

Via Paolina s'imbelletta

da Degradoesquilino.com

Ne avevamo parlato con il capogruppo PDL in Municipio Stefano Tozzi qualche tempo fa. Ora dalle parole si passa per fortuna ai fatti. E’ partito e va avanti discretamente il cantiere in Via Paolina.
Dopo anni di umiliazione dovuta ad un cantiere secretato e infinito, la bella stradina sta beneficiando di un discreto intervento di restauro che -peraltro- non costa nulla alle casse comune eseguito come è dalla ditta del cantiere di cui sopra.


Il disegno della strada è piuttosto soddisfacente. Un lato avrà la sosta e quell’altro, con il marciapiede un po’ allargato, non consentirà spazi per la sosta selvaggia che fino ad oggi ha ingombrato i percorsi pedonali. Ai due estremi della strada, ecco invece due orecchie. Una la vediamo in queste foto, in direzione Quattro Cantoni, l’altra invece, come anticipammo all’epoca, sarà posta proprio davanti a Santa Maria Maggiore, dove Via Paolina è arredata con una bella fontanella degli anni Venti: il manufatto sarà protetto da orecchia e colonnotti in travertino.
Una sola raccomandazione: che anche l’altra orecchia venga opportunamente palettata, altrimenti (visto anche il salto quasi nullo di dislivello tra carreggiata e marciapiede) si rischia che l’area pedonale venga costantemente ingombrata. Chiediamo ai cittadini di vigilare e di farci sapere come sta procedendo il cantiere.

Via Principe Amedeo

Omniroma-MUNICIPIO I, TOZZI (PDL): "CORSETTI RINGRAZI DIVINA PROVVIDENZA"

Omniroma-MUNICIPIO I, TOZZI (PDL): "CORSETTI RINGRAZI DIVINA PROVVIDENZA"

(OMNIROMA) Roma, 25 mag - "Il presidente del I Municipio,Orlando Corsetti, nonostante non abbia voluto il Crocifisso inAula Consiliare non deve ringraziare nessun altro se non proprio la Divina Provvidenza per aver ricevuto l'illuminazione politicache gli ha permesso di rinnovare l'alleanza con l'Udc sulgoverno del Centro Storico.

Nonostante la scontata enfasi dellesue dichiarazioni, infatti, in cui si elogia la capacità di rendere nuovamente operativo un sedicente e produttivo"laboratorio politico" tra sinistra e forze cattoliche nel IMunicipio, la vicenda del Crocifisso ha mostrato chiaramentequanto l'accordo tra Pd e Udc sia innaturale e paradossale".

È quanto dichiara in una nota il capogruppo Pdl in I Municipio,Stefano Tozzi. "Ci chiediamo come sia possibile - aggiunge Tozzi - che ilpresidente Corsetti possa considerare i cittadini del CentroStorico così pazienti da essere disposti nuovamente a credere nell'efficienza e nella stabilità di una giunta fondata suun'incompatibilità sostanziale e valoriale che già haparalizzato il lavoro dell'amministrazione municipale. Noicontinueremo a lavorare per dimostrare tutto questo.

Onestà e correttezza nei confronti degli elettori avrebbero, infatti,voluto che si fosse preso atto dell'inefficienza edell'immobilismo della coalizione tra Pd, Udc, Sinistra eLibertà e Italia dei Valori, in particolare su temi di cruciale importanza come il contrasto all'abusivismo commerciale,purtroppo ancora dilagante in rioni come l'Esquilino, e la lottaal degrado urbano".

red251624 mag 10

mercoledì 28 aprile 2010

giovedì 15 aprile 2010

NATALE DI ROMA

domenica 4 aprile 2010

è Festa!

Esquilino in scala




Articolo tratto da Degradoesquilino.com


Piccola iniezione di ottimismo per quel poco che si sta riuscendo a fare in ambito municipale sui lavori pubblici e sulla riqualificazione urbana. Se alcune zone del Rione sono ignobilmente abbandonate (sul cantiere di Via Germano Sommeiller, che a malapena è partito per poi venire abbandonato stendiamo un velo di pietà), altre zone riescono a beneficiare di interventi che, seppur piccoli, contribuiscono ad aumentare la qualità della vita di chi certe strade percorre e attraversa quotidianamente.
E’ il caso, ad esempio, di due scale. Entrambe, su punti diversi di Via Cavour, vennero costruite per superare il salto di livello che c’è tra questa strada e la parte alta del colle Esquilino-Oppio. In entrambi i casi -anche grazie all’intercessione del capogruppo del PDL in consiglio Municipale Stefano Tozzi- si è provveduto negli ultimi mesi a arredare questi scaloni spogli con degli elementi utili a chi -soprattutto persone anziane- hanno necessità di percorrerli. Sono nati così dei corrimano che, per una volta, sono anche di bell’aspetto, di discreto materiale e di estetica accettabile. E visto lo sconfinato cattivo gusto medio dell’amministrazione, pare un mezzo miracolo.


Ma dove portano le due scalinate. La prima, quella più in alto su Via Cavour, quasi a Porta Maggiore, conduce a Via dei Quattro Cantoni collegando meglio con la strada principale quella porzione di Rione assai isolata dai flussi di passaggio che ricomprende Via dell’Olmata, Via Sforza, Via Paolina. Zone che andrebbero riqualificate e valorizzate, scorci bellissimi, abissi di tranquillità e austere architetture ottocentesche: sistematicamente brutalizzate dalle auto spruzzate un po’ a cazzo dovunque capita. La seconda scala -ancor meno utilizzata e ancor più sconosciuta- salta da Largo Visconti Venosta (laddove Via Cavour, proveniento dai Fori, si triforca) a Via delle Sette Sale.





Nel suo essere strada, per così dire, di fondovalle, poi, Via Cavour è dotata come molti invece sanno di una terza scala invero assai più famosa e bella di queste due: si tratta del collegamento -per un tratto anche “in tunnel”- che collega lo stradone ottocentesco a San Pietro in Vincoli la cui piazza antistante, anche qui senza vergogna, è trasformata in sconfinato parcheggio per auto e motorini.
Allora la riflessione è presto fatta: abbiamo i dislivelli, perché non utilizzarli per ficcarci dentro le auto? Come è andata al Pincio, per colpa di un sindaco incapace e in cattiva fede, tutti lo sapete, ma perché non immaginare di scavare sotto al Monte Oppio (magari a partire dai muraglioni di Via dei Serpenti) per ricavare spazi per il posteggio eliminando la piaga delle auto in sosta a venti metri dal Mosè di Michelangelo?

Vince sempre chi più crede!

Nel Lazio comandano RAMPELLI e ALEMANNO



Nel Lazio comandano Rampelli e Alemanno
PRIMO PIANO
Di Franco Adriano

Ecco chi conta di più con la Polverini presidente alla Pisana

La nuova geografia politica del centro-destra nel Lazio è già pronta. Nonostante il Pdl non sia riuscito a presentare la sua lista a Roma. Lo sostiene Nota politica.it nel disegnare il ritratto «trasfigurato» della nuova maggioranza di governo. Il fenomeno per certi versi scontati, ma comunque interessante è che i candidati della lista Polverini, ignoti ai più, sono stati adottati nelle ultime settimane di campagna elettorale dai capi romani orfani dei propri candidati. I nuovi rapporti di forza sarebbero questi. In cima alla lista, con il maggior numero di consiglieri eletti, c'è Fabio Rampelli cui è legata politicamente anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. A loro fanno riferimenti almeno sette neoconsiglieri. La giovane Chiara Colosimo, eletta nel listino bloccato. Tre degli otto eletti del Pdl fuori dalla provincia di Roma (Giovanni di Giorgi da Latina; Giancarlo Gabbianelli da Viterbo; Antonio Cicchetti da Rieti). Ma anche tre eletti della Lista Polverini sbarcano alla Pisana grazie all'adozione di Rampelli. Sono Giuseppe Melpignano, Angelo Miele, Pino Palmieri. È il nuovo gruppo di comando del centrodestra alla Pisana. Cui si potrebbero aggiungere altri due neo consiglieri: Francesco Pasquali, vice della Meloni alla guida della Giovane Italia e Giancarlo Miele dello stesso movimento. Dopo Rampelli e Meloni viene Gianni Alemanno con più voti di preferenza raccolti, ma un numero minore di consiglieri eletti: 5. Oltre alla moglie Isabella Rauti eletta nel listino bloccato, al sindaco di Roma fanno riferimento: Stefano Galetto di Latina e Franco Fiorito di Frosinone e dalla Lista Polverini: Mario Brozzi, l'ex medico della Roma calcio e Gilberto Casciani. Andrea Augello, coordinatore della campagna elettorale della Polverini, ha adottato tre neo consiglieri: Francesco Saponaro e Alessandro Vicari. E una, Annalisa D'Aguanno, eletta nel listino. Due sono gli eletti voluti dal commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani (Carlo De Romanis e Lidia Nobili) entrambi nel listino. Due anche i consiglieri di Alfredo Pallone, assurto alle cronache nazioanli per la vicenda della lista mancata, (Gina Cetrone e Mario Abruzzese di Frosinone). Tra gli emergenti autonomi da segnalare Claudio Fazzone da Latina (28mila voti). Infine, Alessandra Mandarelli (voluta dalla Polverini e da Gianfranco Fini), Ernesto Irmici (da Fabrizio Cicchitto) e Veronica Cappelaro (in quota Denis Verdini). Ci sono poi i sei eletti dell'Udc.

Articolo uscito sul quotidiano "Italia Oggi"
http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1651892&codiciTestate=1&sez=giornali&testo=rampelli&titolo=Nel%20Lazio%20comandano%20Rampelli%20e%20Alemanno



Rampelli:"Regionali, non ha vinto la Lega ma chi rappresenta il cambiamento"

"Non è vero che ha vinto la Lega, ha vinto chi è riuscito a rappresentare al meglio il bisogno di cambiamento del popolo italiano.Come Renata Polverini nel Lazio, Giuseppe Scopelliti in Calabria e Stefano Caldoro in Campania”.

“Il PdL vince quando va deciso verso la direzione desiderata dai cittadini senza indugi e intellettualismi, dimostrandosi capace di affrontare le criticità del nostro tempo senza cedere alla tentazione del pensiero unico e del relativismo”.

“Purtroppo il desiderio di cambiamento ha intrapreso anche la strada dell'astensionismo, alimentato dalla furia anti-berlusconiana, dai gossip, dalle intercettazioni mediatiche, dagli avvisi di garanzia a orologeria, dai litigi interni ai partiti e da quelli tra le coalizioni, insomma dalla somma dei difetti della nuova Repubblica con quelli della vecchia”.

“Quando il dato dell'affluenza alle urne si assottiglia non è vero che non ci guadagna nessuno: vincono le oligarchie e i poteri che desiderano commissariare la sovranità popolare”.

lunedì 22 marzo 2010

Emma Bonino e la fuga del terrorista Toni Negri

da camelotdestraideale.it


Professore di Dottrina dello Stato presso l’Università di Padova; fondatore dell’organizzazione eversiva nota come Autonomia Operaia, Negri, agli occhi di Emma e Marco, presentava un titolo che più di altri lo rendeva meritevole di un seggio parlamentare: in quel momento, infatti, alloggiava presso una confortevole struttura carceraria, in regime di custodia cautelare, con un bel fardello di accuse sul groppone. Eccole elencate: insurrezione contro lo Stato, banda armata, associazione sovversiva, rapina, furto, omicidio di due persone, sequestro di persona e danneggiamenti. Indiscutibilmente addebiti di tutto rispetto. Solo contro un pedofilo se ne sarebbero potuti muovere di peggiori.

Le elezioni ebbero luogo in giugno. I Radicali racimolarono 800.000 voti, il 2,2% dei consensi complessivi, e portarono nel Palazzo undici deputati ed un senatore. Tra gli eletti figurava anche il professore di Padova, naturalmente.

La prima seduta del nuovo Parlamento si tenne il 12 luglio.

La cronaca di quel giorno, nel racconto di Guido Guidi (Il Giornale, mercoledì 13 luglio 1983):

Toni Negri, dal principio alla fine, ha ostentato un sorriso smagliante dietro il quale si intuiva un grande imbarazzo: l’impatto è stato duro e la giornata, per lui, densa di avvenimenti e di emozioni. I missini lo hanno insultato pesantemente in aula; i democristiani lo hanno invitato a lasciare subito Montecitorio e, comunque, ad evitare di farsi vedere in giro; i magistrati romani, con una tempestività prevista ma abbastanza inusuale hanno chiesto alla Camera l’autorizzazione a procedere contro di lui e, soprattutto, ad arrestarlo perché “i fatti contestati sono eccezionalmente gravi”.

Il primo adempimento, infatti, che la confermata presidente Nilde Jotti ha dovuto compiere è stato quello di comunicare all’assemblea che il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma, Franz Sesti, aveva chiesto d’avere la possibilità di riprendere subito l’azione penale nei confronti del neodeputato e, quindi, il processo forzatamente sospeso undici giorni or sono nell’aula del Foro Italico.

Le accuse sono quelle note da tempo: insurrezione contro lo Stato, banda armata, associazione sovversiva, due omicidi (uno volontario ed uno preterintenzionale), rapine, sequestro di persona, furti, danneggiamenti. I supporti, che il procuratore generale ha raccolto in un dossier molto voluminoso, sono costituiti non soltanto dalle confidenze di numerosi “pentiti”, ma – e questo è un aspetto abbastanza singolare del caso – dalle stesse ammissioni fatte da Toni Negri nel suo interrogatorio al Foro Italico, bruscamente interrotto dalla elezioni a deputato (…).

Per mettere bene a fuoco questa vicenda, poi, non si può prescindere dal considerare l’opera saggistica del professore di Padova. In tomi come “Il dominio e il sabotaggio” (1977), infatti, Negri definisce la propria visione politica; in qualche modo avallata, in virtù della candidatura offertagli, dal duo Bonino & Pannella:

L’azione insurrezionale contro lo Stato si articola nell’opera di distruzione dello Stato (…). La crisi capitalistica deve avere un effetto imposto e dominato dal potere proletario. Destabilizzare il regime non può essere qualcosa di diverso dal progetto di destrutturare il sistema. L’insurrezione non può essere separata dal progetto di soppressione dello Stato (…). Smantellare il sistema nemico comporta, immediatamente, la necessità di attaccare, di destabilizzare il suo sistema politico (…). Il metodo di trasformazione sociale è quello della dittatura e della eliminazione del nemico (…). E noi possiamo solo rispondere che la dittatura è, non può che essere, e noi faremo tutto quanto ci è possibile – fino a sacrificare la nostra vita, come facciamo oggi con la rivoluzione, lo faremo domani con la dittatura – perché essa sia un processo collettivo finalizzato alla libertà, all’emancipazione del proletariato (…)”.

Torniamo ai fatti.

La Camera, avendo ricevuto dagli inquirenti romani la succitata richiesta a procedere contro il leader di Autonomia Operaia, il 19 settembre di quell’anno la mise ai voti; e i deputati furono chiamati a pronunciarsi in merito all’incarcerazione di Toni Negri. Questi, però, mentre a Montecitorio si deliberava sulla sua sorte, decise di correre ai ripari e di abbandonare il Paese.

Il racconto di Massimiliano Scafi (Il Giornale, venerdì 23 settembre 1983):

Le tracce del leader dell’Autonomia si perdono martedì sera. In quelle ore il docente stava seguendo tramite Radio radicale il dibattito a Montecitorio da un rifugio segreto. Dalla sede del gruppo parlamentare del Pr Jaroslav Novak, imputato a piede libero nel processo 7 aprile, si teneva continuamente in contatto telefonico con Negri. “Era vicino Milano – ha detto Novak – in casa di amici”.

Da allora più nulla. E’ già all’estero, al sicuro, afferma Pannella. Potrebbe aver passato la frontiera con il suo tesserino universitario. Si trova a Parigi? E’ a Strasburgo? Oppure a Berlino? Qualcosa bolle in pentola. Pannella starebbe preparando una mossa ad effetto, in vista delle elezioni europee dell’84, candidando forse il professore nelle proprie liste. Rischia però nel frattempo un’incriminazione per favoreggiamento (…)”.

Latitanza; una fuga concordata con i vertici del Partito Radicale; Pannella che garantisce che Negri “è già all’estero, al sicuro”, e che, a sua volta, rischia “un’incriminazione per favoreggiamento” dello stesso.

Ma come andarono davvero i fatti, in quell’occasione? I Radicali aiutarono il terrorista Toni Negri ad espatriare?

Probabilmente in questa storia ci sono due verità: quella accertata – a suo tempo – nelle aule di giustizia; e quella custodita – ancor oggi segretamente e gelosamente – da chi, a vario titolo, partecipò a quella vicenda favorendo la fuga del leader di Autonomia Operaia.

Tra la prima e la seconda verità, come spesso capita in situazioni del genere, c’è un abisso. Lo appureremo a breve.

La prima verità può essere raccontata facilmente, grazie a Wikipedia:

Negri fuggì in Francia grazie all’aiuto di Donatella Ratti (da cui ebbe una figlia, Nina) e di Nanni Balestrini”.

La seconda verità, invece, è racchiusa in un libro pubblicato nel 1993 da un giornalista del gruppo Rizzoli Corriere della Sera, Mauro Suttora. Il libro s’intitola “Pannella, i segreti di un istrione”; e ciò che a noi interessa è contenuto nel Capitolo 23 del medesimo (quello dedicato al caso Toni Negri):

Il Parlamento concede l’autorizzazione all’arresto di Toni Negri, e i radicali non votando risultano determinanti. Nel frattempo, però, il professore è scappato in Francia sulla barca di Emma Bonino (…)”.

Suttora è stato da me contattato via mail; abbiamo avuto un breve colloquio, e nel corso dello stesso gli ho rivolto alcune domande a cui gentilmente ha risposto:

Lei accusa Emma Bonino di aver favorito la fuga di Toni Negri, mettendogli a disposizione la propria barca?

Suttora: “Non è un’accusa, è una constatazione. All’epoca sarebbe stata una rivelazione, perché nessuno lo scrisse. Forse qualche pm zelante avrebbe potuto addirittura incriminarla”.

Com’è venuto a conoscenza di questa informazione?

Suttora: “Dirigenti radicali”.

Quando ha scritto il libro era in possesso di prove che documentassero la succitata asserzione?

Suttora: “Solo la rivelazione confidenziale di una fonte”.

E’ mai stato querelato dalla Bonino per quanto ha scritto nel suo libro?

Suttora: “No”.

Emma Bonino, dunque, mettendogli a disposizione la propria barca, avrebbe aiutato a fuggire in Francia (è un reato) Toni Negri: una persona accusata di insurrezione contro lo Stato, banda armata, associazione sovversiva e omicidio.

Lo slogan che ha scelto per le Regionali del Lazio è: “Ti puoi fidare”.

Bracciano: On.Meloni: "Io non voglio un presidente della regione che crede sia una vittoria regalare ai giovani la libertà di drogarsi"


Domenica, 21 marzo 2010.
Il Ministro per le Politiche Giovanili Giorgia meloni, ha descritto presso il ristorante Al Luccio d’Oro la differenza ideologica tra le due candidate alla Regione Lazio.


Accolta da un lunghissimo applauso, il Ministro per le Politiche Giovanili Giorgia Meloni ha fatto il suo ingresso la sera del 16 marzo, insieme al consigliere regionale Francesco Lollobrigida, al ristorante Luccio d’Oro. Dopo aver incontrato i simpatizzanti del Popolo della Libertà a Villa Clodia di Manziana e prima di proseguire il dibattito politico a Ladispoli, si è intrattenuta un paio di ore con quattrocento commensali braccianesi per parlare della sfida politica intrapresa dal Governo e delle differenze abissali che caratterizzano le linee di pensiero delle due candidate alla Regione Lazio, Emma Bonino eRenata Polverini.

“Oggi abbiamo la possibilità di confrontarci con la sfida più bella della politica, trasformare le idee in mattoni, qualcosa da regalare alle generazioni future - ha esordito il ministro Meloni – per ricostruire i valori di riferimento che fanno parte del nostro Dna e che da sempre abbiamo difeso nelle piazze, nelle strade e nelle scuole”. L’onorevole Meloni ha parlato di legalità, sicurezza, tradizione, identità, solidarietà, concretezza e anche di meritocrazia, quale punto di partenza per dare a tutti, a prescindere dalla condizione sociale, economica, geografica, di età e di sesso, la possibilità di far parte di una società egualitaria dal punto di partenza, “perché l’Italia è una nazione ancora bloccata dalle rendite da posizione, dai mezzi consolidati”.

Portando l’esempio della riforma delle università ha sottolineato che “siamo stati tanto contestati da qualche oligarchia di potere solo perché abbiamo detto che volevamo dare la possibilità di lavorare a qualche giovane ricercatore che se lo merita, invece che ai soliti raccomandati baroni”. “Sul valore della legalità – ha ribadito - possono dire quello che vogliono, ma a casa mia contano i fatti, e i fatti dicono che questo è il governo che nella storia della Repubblica ha ottenuto i più grandi risultati nella lotta alla criminalità organizzata, noi abbiamo sequestrato alla mafia 27 miliardi di euro, abbiamo arrestato oltre la metà dei trenta ricercati d’eccellenza in tema di criminalità organizzata, stiamo mettendo in ginocchio la mafia e ne dobbiamo andare fieri, io mi sono iscritta al Fronte della Gioventù in seguito all’attentato del giudice Borsellino e della sua scorta, oggi sono orgogliosa di vedere questi sorci mafiosi letteralmente tirati fuori dalle loro buche e trascinati in galera”.

In tema di sicurezza e solidarietà, il Ministro ha specificato che “nessuno mi convincerà mai che solidarietà significa fare entrare tutti gli immigrati che lo chiedono e poi, nella migliore delle ipotesi, tenerli ai semafori per pulire i vetri delle nostre macchine, la solidarietà è un’altra cosa, è dare alle persone una vita dignitosa. Solidarietà è chiedere il rispetto delle nostre tradizioni e della nostra identità – e anche su questo punto ha voluto essere chiara - perché non ne posso più di questi presunti filosofi europei che stanno a sindacare sui diritti o meno dell’Italia, per esempio, di appendere un crocifisso nelle aule delle nostre scuole, è un dato di fatto che in quel simbolo sono raccolti i valori che hanno fondato la nostra civiltà e se questo offende qualcuno io devo consigliargli di prendere in considerazione l’idea di vivere da un’altra parte del mondo”.

Sul principio della concretezza – ha continuato l’onorevole Meloni - sono rimasta basita quando l’altro ieri ho ascoltato in televisione un esponente del Partito Democratico che accusava il Governo di avere consegnato in Abruzzo le case tutte uguali, con presine e canovacci dello stesso colore, ma vi rendete conto il delirio di certi politici che si permettono di dire cose del genere quando di fronte ad altri disastri per decenni la gente è vissuta in container, non sono stati in grado di dare una risposta, poi si lamentano perché le presine sono tutte uguali. Sono anche francamente basita da un Pierluigi Bersaniche oggi chiede le dimissioni di Guido Bertolaso e ieri non aveva gli attributi per chiedere le dimissioni di Antonio Bassolino”.

Giorgia Meloni ha concluso l’intervento con il confronto di pensiero tra le due candidate. “Renata Polverini è la prima donna alla guida di un sindacato, una donna che riesce a confrontarsi sui tavoli della concertazione, che ha a che fare con i problemi reali, puri della gente, dall’altra parte abbiamo Emma Bonino, una persona che da sempre sta in politica ed è portatrice di una cultura che è l’esatto opposto di quella in cui crediamo noi. Io non voglio un presidente della Regione Lazio che immagini sia una grande vittoria regalare ai giovani la libertà di drogarsi, io voglio un presidente della Regione Lazio capace di dire che la vera conquista per i giovani è quella di liberarsi dalla droga, voglio un presidente della Regione Lazio che predisponga i mezzi per aiutare una donna a mettere al mondo un bambino, non che le dia una mano per abortirlo. Ed è anche per questo che dobbiamo decidere da che parte stare”

Iris Novello