Nel Lazio comandano Rampelli e Alemanno
PRIMO PIANO
Di Franco Adriano
Ecco chi conta di più con la Polverini presidente alla Pisana
Articolo uscito sul quotidiano "Italia Oggi"
http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1651892&codiciTestate=1&sez=giornali&testo=rampelli&titolo=Nel%20Lazio%20comandano%20Rampelli%20e%20Alemanno
Rampelli:"Regionali, non ha vinto la Lega ma chi rappresenta il cambiamento"
"Non è vero che ha vinto la Lega, ha vinto chi è riuscito a rappresentare al meglio il bisogno di cambiamento del popolo italiano.Come Renata Polverini nel Lazio, Giuseppe Scopelliti in Calabria e Stefano Caldoro in Campania”.
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Di Franco Adriano
Ecco chi conta di più con la Polverini presidente alla Pisana
La nuova geografia politica del centro-destra nel Lazio è già pronta. Nonostante il Pdl non sia riuscito a presentare la sua lista a Roma. Lo sostiene Nota politica.it nel disegnare il ritratto «trasfigurato» della nuova maggioranza di governo. Il fenomeno per certi versi scontati, ma comunque interessante è che i candidati della lista Polverini, ignoti ai più, sono stati adottati nelle ultime settimane di campagna elettorale dai capi romani orfani dei propri candidati. I nuovi rapporti di forza sarebbero questi. In cima alla lista, con il maggior numero di consiglieri eletti, c'è Fabio Rampelli cui è legata politicamente anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. A loro fanno riferimenti almeno sette neoconsiglieri. La giovane Chiara Colosimo, eletta nel listino bloccato. Tre degli otto eletti del Pdl fuori dalla provincia di Roma (Giovanni di Giorgi da Latina; Giancarlo Gabbianelli da Viterbo; Antonio Cicchetti da Rieti). Ma anche tre eletti della Lista Polverini sbarcano alla Pisana grazie all'adozione di Rampelli. Sono Giuseppe Melpignano, Angelo Miele, Pino Palmieri. È il nuovo gruppo di comando del centrodestra alla Pisana. Cui si potrebbero aggiungere altri due neo consiglieri: Francesco Pasquali, vice della Meloni alla guida della Giovane Italia e Giancarlo Miele dello stesso movimento. Dopo Rampelli e Meloni viene Gianni Alemanno con più voti di preferenza raccolti, ma un numero minore di consiglieri eletti: 5. Oltre alla moglie Isabella Rauti eletta nel listino bloccato, al sindaco di Roma fanno riferimento: Stefano Galetto di Latina e Franco Fiorito di Frosinone e dalla Lista Polverini: Mario Brozzi, l'ex medico della Roma calcio e Gilberto Casciani. Andrea Augello, coordinatore della campagna elettorale della Polverini, ha adottato tre neo consiglieri: Francesco Saponaro e Alessandro Vicari. E una, Annalisa D'Aguanno, eletta nel listino. Due sono gli eletti voluti dal commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani (Carlo De Romanis e Lidia Nobili) entrambi nel listino. Due anche i consiglieri di Alfredo Pallone, assurto alle cronache nazioanli per la vicenda della lista mancata, (Gina Cetrone e Mario Abruzzese di Frosinone). Tra gli emergenti autonomi da segnalare Claudio Fazzone da Latina (28mila voti). Infine, Alessandra Mandarelli (voluta dalla Polverini e da Gianfranco Fini), Ernesto Irmici (da Fabrizio Cicchitto) e Veronica Cappelaro (in quota Denis Verdini). Ci sono poi i sei eletti dell'Udc.
Articolo uscito sul quotidiano "Italia Oggi"
http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1651892&codiciTestate=1&sez=giornali&testo=rampelli&titolo=Nel%20Lazio%20comandano%20Rampelli%20e%20Alemanno
Rampelli:"Regionali, non ha vinto la Lega ma chi rappresenta il cambiamento"
"Non è vero che ha vinto la Lega, ha vinto chi è riuscito a rappresentare al meglio il bisogno di cambiamento del popolo italiano.Come Renata Polverini nel Lazio, Giuseppe Scopelliti in Calabria e Stefano Caldoro in Campania”.
“Il PdL vince quando va deciso verso la direzione desiderata dai cittadini senza indugi e intellettualismi, dimostrandosi capace di affrontare le criticità del nostro tempo senza cedere alla tentazione del pensiero unico e del relativismo”.
“Purtroppo il desiderio di cambiamento ha intrapreso anche la strada dell'astensionismo, alimentato dalla furia anti-berlusconiana, dai gossip, dalle intercettazioni mediatiche, dagli avvisi di garanzia a orologeria, dai litigi interni ai partiti e da quelli tra le coalizioni, insomma dalla somma dei difetti della nuova Repubblica con quelli della vecchia”.
“Purtroppo il desiderio di cambiamento ha intrapreso anche la strada dell'astensionismo, alimentato dalla furia anti-berlusconiana, dai gossip, dalle intercettazioni mediatiche, dagli avvisi di garanzia a orologeria, dai litigi interni ai partiti e da quelli tra le coalizioni, insomma dalla somma dei difetti della nuova Repubblica con quelli della vecchia”.
“Quando il dato dell'affluenza alle urne si assottiglia non è vero che non ci guadagna nessuno: vincono le oligarchie e i poteri che desiderano commissariare la sovranità popolare”.
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