mercoledì 12 ottobre 2011

A Roma accordi camorra - clan cinesi

da: archiviostorico.corriere.it

L'allarme di Pisanu: <>
Pecoraro <>

«Un' imprenditorialità mafiosa di professionisti e altre figure che, in cambio di favori, cura gli interessi delle cosche». Un' invisibile holding del crimine, un' ombra che si allunga sulle attività economiche di Roma e provincia. Il prefetto Giuseppe Pecoraro descrive un quadro inquietante davanti alla Commissione parlamentare antimafia. Nella sua relazione il prefetto sottolinea come sia preoccupante «l' interesse delle mafie per il tessuto economico» per le loro «sempre più sofisticate capacità di riciclaggio e di reimpiego del denaro nell' economia legale». Ed è proprio il presidente dell' Antimafia Giuseppe Pisanu a confermare che «oltre alla forte presenza della ' ndrangheta c' è quella della camorra e quella più felpata della mafia». E precisa: «La ' ndrangheta è attiva nel riciclaggio e nel reinvestimento di capitali in attività commerciali, come dimostrato anche dai recenti sequestri di locali nel centro storico (su tutti il «Café de Paris» di via Veneto), mentre la camorra, in alleanza con i clan cinesi, ha condizionato il mercato immobiliare di quartieri come l' Esquilino e il traffico di prodotti contraffatti. Roma, come Milano - sottolinea ancora il presidente - è un luogo privilegiato di investimenti mafiosi: nel capoluogo lombardo ormai un esercizio commerciale su cinque è soggetto al pagamento del pizzo». Ma Roma non è solo terreno di confronto fra clan. Sull' ondata di omicidi e ferimenti, Pisanu ha «l' impressione che si sia sviluppata una contesa molto dura per la leadership e il controllo dello spaccio di droga che vende contrapposte piccole bande di spacciatori non collegate fra loro». Un fenomeno, sostiene anche Pecoraro, «non ascrivibile ad attività della malavita organizzata, sintomatica invece del tentativo di criminali locali emergenti di occupare spazi determinati dalla disarticolazione di gruppi delinquenziali più importanti. Una nuova generazione criminale meno riflessiva, incline all' esercizio della forza piuttosto che alla mediazione». E se per l' usura il prefetto sottolinea come «la crisi aumenta il fenomeno anche se ci sono poche denunce, e spesso di tratta di episodi di microcredito di sussistenza, dove usuraio e vittima condividono lo stesso ambiente sociale», per le mafie straniere lancia l' allarme: «Si muovono su due direttrici: la prima di serbo-montenegrini, nigeriani, albanesi, romeni e sudamericani su rapine, droga e prostituzione, la seconda dei cinesi che agiscono sui circuiti commerciali connessi alla contraffazione e al contrabbando». Critico il commento del deputato Pd ed ex sindaco Walter Veltroni: «La campagna strumentale sulla sicurezza si capovolge su chi la usò per fini elettorali», spiega intervento nell' audizione. Rinaldo Frignani RIPRODUZIONE RISERVATA **** 272 Le denunce per riciclaggio e impiego di denaro a Roma e provincia dal 2009 a oggi. Finora nel 2011 sono 63 **** 2 Le denunce per associazione mafiosa negli ultimi due anni. Dal 2010 a oggi non ce n' è stata nessuna **** 29 I casi di omicidio registrati a Roma e provincia nel 2011 con 31 morti. Uno, forse due, per mafia **** 1.205 I beni sequestrati alla criminalità organizzata dalla Guardia di Finanza per un valore di 700 milioni di euro.

Frignani Rinaldo

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